
Sirmione, notte di san Martino dell’anno 1276. Alla testa dei suoi soldati Alberto della Scala, fratello di Mastino, signore di Verona, entra con il vescovo-inquisitore della città nel piccolo borgo fortificato, cattura duecento credenti catari. Esuli di Francia, avevano trovato qui il loro ultimo fatale rifugio. Condotti a Verona, processati innanzi al tribunale dell’Inquisizione, torturati, condannati per eresia senza ritrattare, vengono arsi vivi in arena due anni dopo. Tra loro Flora, giovane sposa e madre. La sua struggente storia d’amore col giovane Leonardo è l’asse portante attorno al quale si muovono servi, inquisitori, papi, imperatori. E i figli piccoli dei catari? Che fine hanno fatto dopo la notte di Sirmione? Sono loro il dito misterioso di Dio, la pagliuzza capace di rovesciare il tavolo su cui i potenti scrivono la storia. Attraverso i bambini tutto il sangue versato dai grandi verrà riscattato. Il finale: inatteso.