L'abate Giuseppe Tigri (1806-1882), provveditore agli studi e direttore della Biblioteca Forteguerriana di Pistoia, cultore della lingua toscana e delle tradizioni popolari, compose le "Selve" come un atto d'amore verso la sua terra e in particolere verso la montagna e i suoi "abitator cortesi". Benché l'immagine che ne aveva fosse in qualche modo ereditata dall'Arcadia e la letterarietà della composizione rivesta la realtà di abiti idillici (con forosette, garzoncelli e tanti diminutivi in voga nella Toscana lorenese) Tigri adottò nella composizione dei suoi versi il genere didascalico, che gli permise di proporre una sintesi, abbastanza inconsueta, di notizia e di memoria. Il poemetto, composto di cinque canti, fu stampato per la prima volta nel 1844 dalla Tipografia Cino.
Autore
Editore
Giunti Barbèra
Anno
1981
Genere