Romanzo ambientato sull'Appennino tosco-emiliano, nel giorno di Natale del 2060. La protagonista, Irene Covoni, ritrova un vecchio quaderno appartenuto a sua madre, in cui legge una storia accaduta molti anni prima ma che, come in una ciclica maledizione, presagisce nuovi strani avvenimenti. Le pagine scritte non lasciano scampo. Raccontano i giorni della follia e della droga contenuta nei funghi, che provocano uno stato di vaneggiamento capace di trasportare gli uomini nell'aldilà per poi fare ritorno e infrangere l'ultimo dei tabù: il confine tra vita e morte. Raccontano dell'atroce guerra che alcuni resistenti ingaggiano contro altri montanini al soldo dei nuovi padroni della montagna, i cinesi, che arrivano e comprano tutto e tutti, stravolgendo la millenaria pace di questi luoghi. Il male dilaga senza freni in un'escalation di violenze, ripicche e stravolgimenti che sembra irreversibile, ma forse non tutto è perduto.
Montagna pistoiese