
Sorelle materassi
Ambientato nei primi anni del XX secolo a Coverciano, sobborgo di Firenze, narra la vicenda di quattro donne che vivono una vita tranquilla e isolata. Tre di esse (Teresa, Carolina e Giselda), sono sorelle: le prime due sono nubili, la terza è stata da loro accolta essendo stata respinta dal marito. Teresa e Carolina sono abilissime sarte e ricamatrici e vivono cucendo corredi da sposa e biancheria di lusso per la benestante borghesia fiorentina. Giselda, delusa dalla vita, tende all'isolamento e si lascia tormentare da un rabbioso risentimento. Una dose di popolaresco ottimismo e di serena saggezza è introdotta nella vita familiare dalla fedele domestica Niobe che tranquillamente invecchia insieme alle padrone. Tutto sembra scorrere su tranquilli binari quando nella casa giunge Remo, il giovane figlio di una quarta sorella morta ad Ancona. Bello, pieno di vita, spiritoso, il giovane attira subito le attenzioni e le cure delle donne i cui sentimenti parevano addormentati in un susseguirsi di scadenze sempre uguali. Istintivamente Remo si rende conto di essere l'oggetto di una predilezione venata di inconsapevole sensualità e approfitta della situazione ottenendo immediata soddisfazione a tutti i suoi desideri e a tutti i suoi capricci. Il sereno benessere della vita familiare comincia ad incrinarsi: Remo spende più di quanto le zie guadagnino con il loro lavoro e le sue pretese non hanno mai fine. Giselda è l'unica a rendersi conto della situazione ma i suoi avvertimenti rimangono inascoltati. A poco a poco Teresa e Carolina spendono tutti i loro risparmi per soddisfare le crescenti esigenze del nipote, poi iniziano a indebitarsi e infine sono costrette a mettere in vendita la casa e i terreni che avevano ereditato dal padre. Alla fine, sopraffatte dall'incombente miseria, le sorelle acconsentiranno a firmare una cambiale con cui ipotecano completamente tutti i loro guadagni.
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Recensioni
Clara Toninelli
18 maggio 2023
Sorelle Materassi
Questo bellissimo romanzo è una sorta di opera buffa teatrale, con un fondo drammatico. Palazzeschi è molto bravo a farci ridere delle attempate, rispettabilissime sorelle Materassi, per poi meglio stringerci nella morsa della compassione, quando le vediamo cadere nelle grinfie dello splendido nipote, che approfitta senza alcuno scrupolo della loro ingenua ed inconsapevole sete d'affetto e di vita. Ma loro lo adoreranno sempre: anche quando, dopo averle mandate in rovina, le abbandonerà con nonchalance. La struttura, le scene, la lingua del romanzo sono molto fresche e vivaci. I toscanismi danno un bel colore al tutto ("dare in ciampanelle", cioè "far cose senza senso"; "strulle", per "sciocche"; "muffettole", etc...).