Mattia detto Bambino insieme alla città di Trieste sono i protagonisti di questo romanzo in cui l'autore si interroga sulla Storia e su come venga vissuta dagli individui ma in realtà ci interroga sui confini erranti dell'animo umano. Mattia nasce nel 1900 a Trieste dove vive un'infanzia mediocre con Nanni, il padre orologiaio, e la madre Tella; non vuole entrare nella Storia che neanche gli piace perché parla solo di uomini ma tutto cambia quando scopre che che la madre che l'ha cresciuto non è la sua "vera" madre. Diventa così la camicia nera più dura e feroce della città in un turbinio di eventi che sfociano nella Seconda Guerra Mondiale, nell'occupazione nazista e poi in quella jugoslava. La fase di grande violenza che investe Trieste nell'estate del '45, vede Bambino cambiare nome, aspetto, città e abbandonare alla fine la ricerca della madre, ricerca che ha costituito il filo rosso della sua storia personale dando senso a tutto.