
Per intere generazioni il Sole dell'avvenire è stato, più che un semplice mito, un obiettivo concreto: e molti giovani, spinti dall'onda contestatrice del '68. ci si sono dedicati con tutte le loro forze, alcuni ispirati da sinceri ideali di eguaglianza e giustizia, i più invece annebbiati da un'ubriacatura ideologica che li ha condotti a trasformarsi in assassini. 11 libro, prendendo lo spunto da quella realtà, situa non casualmente la vicenda nell'estate del 1970 {proprio in quell'agosto, a seguito anche dell'attentato di Piazza Fontana del dicembre precedente, diverse formazioni dell'estrema sinistra decisero di dare vita alle Brigate Rosse), e la ambienta tra Borgo di Serio, immaginaria località della Valseriana, e la città di Bergamo. Mafalda Testa, 11 anni, trascorre in paese la spensierata estate che separa la conclusione delle elementari dall'inizio della scuola media: Carlo invece, nome di battaglia di Anselmo Bonacini, 22 anni, studente universitario fuoriuscito dal Pci di Reggio Emilia, vive in clandestinità come combattente dell'organizzazione rivoluzionaria Frontiera Rossa che ha costituito un proprio nucleo anche a Bergamo. I due personaggi intrecceranno le proprie esistenze in un crescendo di giornate sempre più drammatiche fino a giungere al violento finale, dove il rosso del sangue si confonderà, in un'immagine dalla forte valenza simbolica, con il rosso dell'ultimo tramonto d'estate; solo a quel punto Carlo, che Mafalda considerava un comune villeggiante, getterà la maschera per mostrare chi è in realtà, un ragazzo che un'ideologia pervasiva e totalizzante ha progressivamente mutato in omicida. Nell'ultimo capitolo infine, che si svolge ai giorni nostri, il pensiero del lettore viene riportato alla pagina iniziale dove l'autore ha riportato due significative frasi, una di Aldo Moro e una seconda di Indro Montanelli, che richiamano al senso del dovere e all'obbligo della memoria collettiva.