Le case dai tetti rossi
In occasione della vendita della casa dei nonni, Alessandro Moscè torna ai tetti rossi, ovvero la grande struttura dell'ex ospedale psichiatrico di Ancona, complesso inaugurato a inizi Novecento e riconvertito dopo la Legge Basaglia del 1978. Il distacco dalla casa dell'infanzia diventa per lui la soglia di un viaggio nel tempo, nei ricordi di quando ragazzino gironzolava intorno ai cancelli per vedere gli internati, di quando Ancona e le Marche tutte confinavano tra quelle mura chi non aveva retto alla Seconda guerra mondiale. A dare una svolta alla gestione dell'ospedale, sulla falsariga di Basaglia, Alessandro ricorda il dottor Lazzari. Il racconto poetico e illuminante di un pezzo di storia del Novecento spesso dimenticato, una riflessione sulla follia, l'integrazione e la libertà.
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Recensioni
Luana Montesi
14 settembre 2024
Intrecci
Ho amato molto questo libro che è ambientato in un luogo di Ancona che mi ha da sempre affascinata ed incuriosita. Nella narrazione si intrecciano i ricordi di infanzia dell'autore (bambino attento e curioso) alla storia di una collettività solitamente indefinita ma che qui, invece, grazie alla penna dello scrittore, riceve una forte caratterizzazione d individualità nei tratti. Un libro senz'altro consigliatissimo e da regalare.