
Il mio papà è morto alla fine di febbraio del 1859. Il 26, me lo ricordo preciso. Era stato un giorno strano, una di quelle giornate che non si sa se viene a piovere o nevicare. Per via del vento che spazzava la strada al contrario. Quando il vento soffia così storto, dal basso della piazza Quadrivio verso il Piazzo, è brutto, perchè può capitare di tutto. E infatti si è messo a nevicare. Ma non regolare come succede di solito. A folate. Grandi fiocchi di neve e poi basta. Un po' di acqua e poi via. Non si capiva più niente. Anche gli animali, quei pochi che giravano, si vede che sentivano la stranezza, perchè erano agitati e continuavano a muoversi e a girare la testa come se gli stava per capitare qualcosa di male. Forse gli animali avevano capito prima degli uomini che c'era in giro la morte.