L'ultimo dei Cusci
Un libro da tanti personaggi, il cui principale è Giuseppe, il padre di Vito, il vero cuscio imperiale che brindava ad ogni occasione «alla faccia dei putinzisi” ma accanto ad altri, allo stesso piccolo Vito da Lavangone alle frequentazioni ad Avigliano per imparare il latino, anche se la scuola di letteratura era davanti alla farmacia Laguardia, specie la sera quando arrivava lui, Don Antonio Labella e la piazza diventava come Atene, sotto lo sguardo vigile di Emanuele Gianturco. “L’Ultimo dei Cusci” è un libro da leggere, anche rileggere più volte; dalla prosa coinvolgente e passaggi lirici straordinari:«La notte era a due strati: blu scuro a contatto dei Cusci, più chiara per tutta la volta del cielo».