Dove la luce
Nell'aprile 1987 arrivano a Gessopalena Milo e Federico Caffè per "scomparire" insieme. Milo è un uomo che dopo aver perso tutto vive per strada a Roma, un personaggio d'invenzione, mentre Federico Caffè è stato il Professore, un economista illuminato, ormai dimenticato da tempo, realmente esistito scomparso tra il 14 e il 15 aprile 1987. L'enigma della scomparsa di Caffè costituisce il fil-rouge che ispira la narrazione in cui la scrittrice Carmen Pellegrino immagina le loro vite. Mentre riecheggia il pensiero filo-Keynnesiano di Caffè nelle lettere che vengono indirizzate a una misteriosa Adolphine, l'autrice dà voce a squarci autobiografici che spaziano dalle riflessioni sulla Storia italiana del novecento a quelle sulla propria famiglia parlando "di ciò che manca e della grazia di ciò che c'è".