Il Clandestino
IL CLANDESTINO del titolo è un nome collettivo; quello di un gruppo di giovani tra il 20 e i 30 anni che nella notte del 25 luglio 1943 - quella del Gran Consiglio - si tuffano con la freschezza della gioventù nella Storia della loro città, Medusa nel romanzo, Viareggio nelle carte geografiche. La Resistenza fa da sfondo e presupposto alle vicende locali del gruppo che, senza perdersi in chiacchere, tenta di organizzarsi con entusiasmo e intraprendenza: tutto sembra essere spontaneo nelle loro azioni. Dal loro primissimo scanzonato andirivieni in bicicletta con le armi sul manubrio verso il paese di Saltocchio fino alla ricerca del radiotelegrafista italo-inglese paracadutato nei pressi della Magra, tanti sono i personaggi che entrano nel racconto: borghesi, intellettuali, muratori, mondani sgherri, preti rossi. Numerosi sono anche quelli che - nello stile garbato di Tobino - "se ne vanno" : l'ammiraglio Saverio bastonato in carcere, il medico Anselmo in un'imboscata, l'avversario nero Rindi che facendosi il segno della croce precisa "in chiesa non ci andavo mai". Anche A Lunata sul Monte a Sonagli, il periodo clandestino dei nuovi arrivati dopo la chiamata alle armi, volge al termine mentre Viareggio è evacuata e si svuota.