
Sul Grappa dopo la vittoria
1919. La guerra è finita, i soldati sopravvissuti tornano alle loro famiglie, i profughi tornano a casa. Il protagonista di questa storia è un ragazzino, il nome non viene mai fatto, ma è lui in prima persona a raccontare le vicende della famiglia sfollata a Ravenna, dove il padre li raggiunge dopo la fine del conflitto. Tutti insieme tornano a casa, a Sant'Eulalia, un piccolo paesino alle pendici del monte Grappa. Il padre è taciturno, silenzioso, la guerra lo ha cambiato profondamente. E a domanda precisa del figlio sul conflitto appena finito, lui risponde tempo dopo, ma non a parole, bensì mandandolo sulla cima del monte Grappa a fare il recuperante. Lì il giovane si scontra con le armi e con la morte, che riaffiora da ogni buca e da ogni trincea. È lassù che il ragazzo, però, si innamora della sua montagna, presenza costante, un'ombra. E diventa un ricordo quando scende a Bassano del Grappa per studiare, allontanandosi dalla famiglia, creando un vuoto tra loro che diventa incolmabile.